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La coppettazione

  • Immagine del redattore: Federica Cianella
    Federica Cianella
  • 23 apr 2020
  • Tempo di lettura: 3 min

La coppettazione è uno strumento terapeutico utilizzato in Medicina Tradizionale Cinese. In antichità era chiamato “trattamento con il corno” in quanto le coppette utilizzate erano ricavate da corna di animali. Abbiamo il primo esempio di questo tipo di trattamento nel “Manuale di Prescrizione per le Emergenze”, redatto durante la dinastia dei Jin (265-420 d.C). Si descriveva l’uso dei corni a scopo terapeutico, per il drenaggio delle pustole. Successivamente venne redatto, all’interno del “Supplemento di compendio di Materia Medica” di Zhao Xuemin, un intero capitolo sull’utilizzo terapeutico delle coppette: “Qi del vasetto di fuoco”.


La tecnica della coppettazione è conosciuta anche in Occidente. Il primo che la descrisse fu Ippocrate (460-377 a.C), che ne parlava come di una tecnica nota già agli antichi. Si presuppone quindi un uso anche precedente, di cui però non si ha traccia. Veniva inizialmente utilizzata come metodo per ristabilire l’equilibrio fra i 4 umori e in seguito fu promossa da Galeno. La coppettazione tuttavia, ha attraversato i secoli fra alti e bassi: utilizzata di nascosto durante il Medioevo da chirurghi e barbieri, ha avuto poi un periodo di rivalutazione nel Rinascimento. Successivamente fu screditata nuovamente con l’avvento dell’Illuminismo. In Italia è rimasta viva nella medicina popolare e, fino a qualche tempo fa, ancora praticata dai guaritori.


Ma che cosa è esattamente la coppettazione?


Il metodo classico di coppettazione prevede la creazione di vuoto all’interno del recipiente utilizzato, attraverso una fiamma (che bruciando l’ossigeno crea una specie di suzione). Normalmente si imbeve un batuffolo di cotone nell’alcool e gli si dà fuoco. La fiamma, introdotta nella coppetta e rapidamente tolta, permette alla coppetta di aderire alla pelle del paziente. Una volta appoggiata si crea all’interno della stessa una forza di aspirazione che solleva la pelle e mantiene la coppetta adesa al corpo.


Oggi giorno, vengono utilizzate anche delle coppette senza l’utilizzo del fuoco per creare il sottovuoto. Sono coppette alla cui sommità è applicata una pompetta di gomma. In altre, con un apposito strumento, è possibile decidere quanta aria aspirare e quindi con quanta forza far aderire la coppetta alla cute. Nei secoli sono state utilizzate coppette di varie grandezze, forme e materiali: dal bambù alla ceramica fino al vetro e, in tempi moderni, la plastica. Una volta posizionate le coppette, possono essere lasciate nel punto scelto da alcuni secondi fino a 20 minuti, oppure fatte scorrere applicando così una sorta di massaggio. La scelta del tipo di applicazione spetta al terapeuta sulla base della diagnosi fatta.


Quando utilizziamo le coppette?

Le coppette svolgono un ruolo molto importante nel trattamento del dolore sia dovuto a stasi di Qi che di sangue. Vengono utilizzate con successo nel trattamento di:


dolori di origine ossea (siano essi post-traumatici o da artrosi)

dolori mestruali

espressione di accumulo di umidità che siano edemi (gonfiore) oppure inestetismi della cellulite

dolori addominali associati turbe dell’alvo (sia in senso diarroico che stitico) e vomito

tosse e asma

coppettazione e agopuntura

Esempio di associazione di agopuntura e coppettazione

Le coppette possono inoltre essere utilizzate in combinazione con le altre tecniche: è possibile, per esempio, apporre una coppetta al di sopra di un ago già allocato in un agopunto. In altri casi, la coppetta è applicata su un punto che è stato fatto, terapeuticamente, sanguinare, al fine di far fuoriuscire qualche goccia di sangue in più.


Controindicazioni ed effetti collaterali

Generalmente la coppettazione è sconsigliata a tutte le persone che assumono terapie anticoagulanti. Per la stessa ragione non si applica a coloro che abbiano delle patologie della coagulazione con facilità al sanguinamento. Inoltre per le donne in gravidanza è sconsigliata l’applicazione nella zona lombare e sull’addome, ma può essere praticata sulle gambe. E’ sconsigliata inoltre alle persone che hanno ulcere cutanee e nei pazienti particolarmente villosi (in quanto le coppette non riescono ad aderire). Può inoltre capitare che a seguito di terapia, rimangano sul corpo alcuni piccoli lividi, che si risolvono nel giro di pochi giorni.


Fonti:

An Outline of chinese acupuncture, The academy of Traditional Chinese Medicine 1975 Foreign Languages Press

dal Trattato di Biodiritto il volume “I diritti in medicina” di Leonardo Lenti, Elisabetta Palermo Fabris, Paolo Zatti. Giuffrè editore 2011

Agopuntura e Medicina Cinese come, perché dove aa.vv. a cura di Lucio Sotte, supplemento della Rivista Italiana di medicina Tradizionale Cinese n 95 (1-2004)

Le acque lunari- La medicina cinese e la donna di Alessandra Gulì 2015

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